Menu
  • Servizi
  • Sezioni
    • Ictus
      • Interviste Etnografiche
    • Afasia post-ictus
      • Reazioni Catastrofiche
      • Interventi
        • Terapia della Afasia
        • Percorsi Educativi per la Famiglia
        • Conversazione Supportata con Persone con Afasia
        • Teatro, creatività e Riabilitazione
    • Afasia Progressiva Primaria
    • Demenza
      • Demenza Fronto-Temporale
        • Assistere una persona con Demenza Frontotemporale
      • Logopedia nella Demenza
      • Igiene Personale
      • Vocalizzazioni Distruttive
      • Disfagia e Demenza
      • Covid19 e Demenza
    • Covid19
      • Info
        • Per Persone colpite da ictus
        • Per Persone con Afasia
        • Info accessibili a persone con Afasia
        • Audio informativo sulla situazione Covid-19
        • Per Persone Non Udenti
        • Quali i problemi dei pazienti dopo il Covid19? Parla una collega dagli USA
        • I rischi legati al Covid nella valutazione della disfagia
  • Risorse
    • Manuale del Familiare
      • Ictus: cosa è accaduto?
      • Ictus: fase acuta
      • Ictus: verso la Riabilitazione
      • Ictus: tornare a casa
      • Ictus: una scelta difficile
    • Guide Afasia
    • Corsi
    • Webinar
    • Strumenti
      • Linee Guida per l’Igiene Vocale
      • Linee Guida per l’Igiene Vocale
      • Tabella Comunicativa per Pazienti in Terapia Intensiva
      • Tips per comunicare con Mascherina Chirurgica
      • Targhetta Afasia
      • Targhetta Udito
    • Interviste
    • Podcast
    • Video
  • Articoli
  • Contatti
  • Studio Privato
Menu

Quando i problemi si amplificano per (s)ragioni assurde

Posted on 17 Maggio 2013 by wp_114087

Schermata 2013-05-17 alle 11.54.34In una delle RSA in cui lavoro, vive una coppia di anziani coniugi non autosufficienti, sposati da piu’ di 60 anni, che dormono in camere diverse ma passano la giornata insieme e mangiano nel loro tavolo dedicato, tenendosi spesso per mano,  in silenzio. La prima volta che li ho conosciuti, mentre visitavo la moglie, ascoltavo il marito che parlava del loro rapporto così lungo, mentre lei gli accarezzava il viso con la mano. Io avevo gli occhi lucidi, non tanto per la tenerezza che esprimevano quanto per la consapevolezze che la stessa cosa sarebbe stata difficilmente immaginabile se la coppia fosse stata di persone dello stesso sesso. Eppure di uomini e donne che stanno insieme da una vita ce ne sono…ma nella mia lunga esperienza professionale non ho mai incontrato nessuno che con la stesso orgoglio mi dicesse…sa…stiamo insieme da tanti anni…non abbiamo mai litigato…nessuno cui potessi chiedere – come si fa sempre – “allora mi dica, quale è il segreto per resistere?”
Nella giornata internazionale contro l’Omofobia, mi scappa una riflessione sulle copie omosessuali che invecchiano. C’e’ un interessante articolo, ovviamente sempre in inglese, sul blog del New York Times che racconta le difficoltà di una coppia di uomini sessantenni americani che stanno insieme da una ventina d’anni e ora si pongono interrogativi su come vivranno la loro vecchiaia quando le difficoltà si presenteranno a limitare la loro autonomia. I nipoti sono lontani e ovviamente loro vorrebbero passare gli ultimi anni insieme, come la coppia dei genovesi cui facevo riferimento prima. Ma sanno che la cosa non è semplice, nel Sud dove uno di loro è originario  pare sia improbabile che vengano accettati un una casa di riposo come coppia sposata (sebbne lo siano a tutti gli effetti poicheè si sono sposati nel breve periodo in cuii matrimoni omosessuali sono stati legali in California) e strutture curate da organizzazioni cattoliche certamente li rifiuterebbero.
In questo articolo di Paula Span dal titolo emblematico “Gray, Gay and…worried” (Grigi, Gay e…Preoccupati) leggiamo che un certo numero di ricercatori hanno scoperto che anziani gay e lesbiche a volte nascondono il loro orientamento sessuale quando entrano in case di cura o strutture di residenza assistita, effettivamente isolandosi ulteriormente in uno dei passaggi più vulnerabili della vita. E’ un problema nuovo per gli Stati Uniti che stanno pensando come affrontarlo, loro, che in parte degli Stati confederati hanno già fatto grandi passi rispetto al riconoscimento dei diritti civili delle coppie omosessuali. Loro.
E dal sito Lacasadiriposo.it   apprendo che in un sobborgo di Madrid aprirà la prima casa di riposo per Gay e Lesbiche grazie all’impegno  di Federico Armenteros e della sua Associazione, la XXVI de Diciembre, che da anni si batte per i diritti LGTB. Il terreno è stato messo a disposizione dal comune socialista di Rivas-Vaciamadrid, una città dormitorio alla periferia della capitale spagnola (Agenzia di Stampa TM News).
E le persone transgender?
E chiunque non sia eterosessuale qui da noi?
Qui da noi non mi risultano esperienze simili, nei corridoi sento ogni tanto battutine sull’ “amico” di quel paziente…qualche risatina..niente di più.
Ma voglio pensare di non avere un quadro preciso, che mi manchi una fetta di conoscenze, rispetto a realtà che ci sono ma forse mi sono inaccessibili per ragoni geografiche.
La fetta del mondo civile, per intenderci.
 

Share this...
Share on facebook
Facebook
Share on whatsapp
Whatsapp
Share on linkedin
Linkedin
Share on twitter
Twitter
Share on email
Email
Share on print
Print
'

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Salute Mentale e Afasia
  • Linee Guida per l’Igiene Vocale
  • Salute Mentale e Afasia: il ruolo del@ Logopedista
  • Approccio Narrativo. Il ruolo della narrazione nella esperienza della Afasia
  • Evidence Based Practice e Medicina Narrativa: un approccio multidimensionale al concetto di “evidenza” nella Terapia della Afasia
  • Come (non) essere un buon paziente

Seguici

Disclaimer:
Questo sito include notizie pubblicate da tutto il mondo. Cerchi di Cura non supporta necessariamente, le opinioni dei media citati. Inoltre, le informazioni contenute in questo sito non devono essere usate per automedicazione e in nessun caso si sostituiscono al parere di un professionista. I gestori del sito non si assumono responsabilità per danni di qualsiasi natura, che l’utente, attingendo le informazioni da questo sito, potrebbe causare a se stesso a o terzi, derivanti da uso improprio delle informazioni riportate in questo sito, o da imprecisioni relativi al loro contenuto, o da qualsiasi azione che l’utente del sito possa intraprendere autonomamente e disgiuntamente dalle indicazioni del proprio medico curante o professionista sanitario.

Disclaimer di genere:
L'uso di generi o titoli maschili o femminili nel presente sito deve essere interpretato in modo da includere tutti i generi e non come una limitazione. Le parole che denotano un genere specifico sono da applicare allo stesso modo a tuttə, indipendentemente dal genere.

Legal

Privacy Policy Cookie Policy
Termini e Condizioni
Privacy Policy
Cookie Policy
© Cerchi di Cura - Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta o trasmessa senza autorizzazione degli editori.