Domani, ad Atlanta, Georgia, inizierà l’annuale Convention dell’ASHA (American Speech Language Hearing Association) . In Nord America in questo momento si discute di tante cose, di multiculturalismo, ad esempio. Di cosa deve sapere un/a logopedista che ha in carico un/a cliente musulmano/a, di come aumentare le conoscenze, la consapevolezze culturali, la sensibilità, e la competenza quando si lavora con famiglie musulmane nelle scuole e in campo medico porti ad esperienze di trattamento più positive così come all’utilizzo di materiale e tecniche culturalmente accettabili per persone che hanno storie diverse dalle nostre.
Durante la Convention di quest’anno si parlerà di un sacco di cose, di autismo, molto di Comunicazione Aumentativa, ad esempio ci sarà un intervento sulle App per iphone, ipad e similari, dal titolo “Dove siamo noi, nell’evoluzione?” e poi ancora di supporti pratici per persone con demenza, di un Centro benessere creato a Boston per persone con Afasia e che propone nuovi modelli di intervento basati sull’approccio comunitario, di disfagia pediatrica, di Supervisione per Logopedisti, di Collaborative Teaching che mi rifiuto di tradurre tanto qui è fantascienza, di come gli studenti della Malesia hanno ricevuto le prime nozioni di Counselling, di come le persone con afasia severa possono avvalersi di “speech-generating devices” cioè dispositivi che sintetizzano la voce, dei problemi etici che si pongono nella presa in carico di pazienti disfagici con gravi co-morbilità, del processo di decisione clinica che porta alla scelta di una PEG, dei disturbi di Comunicazione nelle persone con HIV, di come si possono aiutare le persone con disturbi di comunicazione ad accedere ai servizi sanitari, così da essere meno vulnerabili, e meno a rischio di ricevere servizi inadeguati rispetto alle loro esigenze, di strumenti e tecniche per l’educazione dei partner di persone afasiche, dell’uso di FaceTime nella conversazione con una persona afasica, di neuroplasticità, del Mild Cognitive Impairment, del confronto fra le terapie dirette e gli approcci partecipativi come la Supported Conversation (ricercatori e ricercatrici tra le quali Aura Kagan discuteranno gli approcci contrastanti relativamente al trattamento della afasia secondo il modello OMS e l’approccio partecipativo) e centinaia di altri interventi.
E poi ci sono seminari paralleli, corsi brevi, corsi lunghi, sessioni poster…tutto in tre giorni . E la stessa cosa accade tutti gli anni.
Per ricevere lo stesso tipo di stimolo professionale (per qualità e quantità) non mi basterebbe vivere 300 anni in Italia.
Sono contenta per loro, e per i loro pazienti.
Noi italiane intanto, si sta sul fronte. Poche armi in tasca, divise un po’ sbrindellate e demodè ma…“Dite al nemico che noi siamo guerrieri da giorno ordinario, che i nostri squillanti colori e le nostre armature si sono insozzate per le faticose marce sotto la pioggia e il tempo ci ha logorato fino alla sciatteria. Ma noi non fuggiremo. Noi continueremo a marciare” (W. Shakespeare , Enrico IV)
Benevola invidia
'